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L’inchiesta giornalistica nel mondo alimentare

L’inchiesta giornalistica nel mondo alimentare

Quando si parla di agromafia se ne parla in maniera frettolosa, come se fosse un problema di serie B, ma è un problema serissimo, con un business che vale oltre 25 miliardi di euro e che abbraccia tutte le fasi  dal caporalato alla pesa  al trasporto. Ne ha parlato al Festival del Giornalismo Alimentare di Torino Paolo Borrometi, Vice direttore AGI. Fu unasua inchiesta a far emergere il caso di una società mafiosa operante nella produzione di un prodotto popolarissimo come il pomodorino pachino. Per questo è fondamentale l’art 21 della Costituzione, che non riguarda solo il diritto e dovere del giornalista a informare, ma soprattutto il diritto del cittadino ad essere informato, perché grazie alla conoscenza è possibile fare scelte consapevoli.

È stata Mara Filippi Morrione, moglie di Roberto Morrione, giornalista d’inchiesta Rai scomparso nel 2011, cui è stato intitolato l’omonimo premio sul giornalismo investigativo, a portare l’attenzione del panel su giovani e sud, “dove i problemi sono più radicati, e dove ci sono molti giovani coraggiosi che hanno voglia di raccontare storie scomode e denunciare, senza avere il supporto di editori”.  Il premio Morrione offre a questi ragazzi tutoraggio giornalistico e legale, oltre ad un contributo economico. Il tema agro - alimentare è presente in molte delle inchieste del premio, giunto alla 9 edizione: negli anni sono state realizzate 28 inchieste, hanno partecipato più di 900 giovani under 30, sono stati presentati 587 soggetti d’inchiesta, dove il tema più presente, con un peso del 35% circa,  è l’inquinamento ambientale.

La giornalista televisiva Raffaella Regoli ha portato l’attenzione su un tema di crescente attualità nei trend di consumo: “Quando acquistiamo ci preoccupiamo della nostra salute, ma non dell’etica del produttore e del lavoratore che li ha prodotti. invece dovremmo pretendere che chi lavora per portare il cibo nelle nostre case sia trattato dignitosamente.  Perché con le nostre scelte possiamo contribuire a cambiare le cose.”

Di illegalità nella filiera dei suini e latte ha parlato Roberto BENNATI, Vicepresidente LAV, ha segnalato controlli insufficienti nella filiera animale ribadito l’importanza ed il ruolo delle inchieste affinchè la politica presti attenzione al tema e agisca per ampliare i controlli e sanzionare l’illegalità.

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