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Lonardi, Ispropress, "La ripresa economica passa dalla comunicazione"

Lonardi, Ispropress, "La ripresa economica passa dalla comunicazione"

Nella ripresa la comunicazione avrà un ruolo centrale. Ne è convinta Bernardetta Lonardi, giornalista, direttore di Ispropress, ufficio stampa che segue diversi comparti economici ma specializzato nel settore vitivinicolo.

Come stanno comunicando le aziende durante questa pandemia? Come vi chiedono di lavorare i vostri clienti?

«Innanzitutto, la notizia è che le aziende sono tornate a comunicare. Dopo una prima fase di smarrimento e anche di confusione legati all’emergenza, le aziende hanno capito che la comunicazione e l’informazione non solo non potevano interrompersi ma che occorreva potenziarle. Nello stesso tempo, si è reso necessario trovare canali alternativi ed efficaci per continuare relazionarsi sia con la stampa prevalentemente di settore che con i consumatori. In questa logica, ci siamo trovati a proporre strategie, contenuti, percorsi e modalità di divulgazione in un lavoro di squadra ancora più stretto e focalizzato su obiettivi precisi».

Dopo la pandemia, come cambierà la comunicazione? Quali canali dovrebbero essere privilegiati e quali quelli che hanno fatto il loro tempo?

«In generale, la pandemia ha sconvolto molte delle nostre certezze. Credo, però, che non si potrà applicare alla comunicazione il fin troppo famoso e ormai scontato slogan del ‘nulla sarà più come prima’. L’emergenza sanitaria ha sovvertito il mercato, modificato i posizionamenti e i canali distributivi. In un tale contesto di cambiamento anche repentino, la comunicazione continua e continuerà a essere centrale e sempre più integrata: canali tradizionali, new media e social viaggeranno sempre di più insieme per diversificare target e messaggi».

Le aziende svilupperanno i loro canali di comunicazione per comunicare direttamente con i consumatori?

«In questi 15 mesi di assenza di relazioni, le aziende dell’agroalimentare hanno capito e sperimentato la necessità di mantenere o attivare direttamente il contatto con il consumatore. È stato così, per esempio, per molti brand del vino. C’è stata così una forte accelerazione social, con eventi e presentazioni online. In un anno abbiamo registrato un passaggio epocale e anche, finalmente, un nuovo modo di porsi: meno polveroso e autoreferenziale, due dei principali difetti di molta comunicazione».

Quale sarà il rapporto degli uffici stampa con media indipendenti e con i giornalisti e quale sarà il modo più efficace di rapportarsi con loro?

«Relazione personale, affidabilità, attendibilità, serietà e credibilità. Sono convinta che questi elementi continueranno a fare la differenza con i media di qualsiasi natura e con i colleghi. Ne ero convinta oltre 20 anni fa, all’inizio di questa avventura professionale nel campo dell’ufficio stampa, e lo sono ancora di più oggi».

Ci parli dei vostri progetti, delle vostre offerte innovative di comunicazione?

«Ispropress è una agenzia che ha come core business l’ufficio stampa. Siamo un piccolo team di giornalisti e professionisti della comunicazione con una grande specializzazione nell’informazione agroalimentare, fieristica e in altri settori strategici del made in Italy e dell’economia. Il nostro valore aggiunto è la differenziazione dei progetti e l’altissima personalizzazione, oltre al fatto di aver acquisito una buona reputazione anche presso i colleghi nelle redazioni.  In questo momento l’innovazione, quella vera, è fare un passo indietro e rimettere la notizia al centro della comunicazione. In sostanza, facciamo informazione e non pr».

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