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Informare per formare: la sfida di Altroconsumo

Più di una semplice rivista. Non soltanto un’associazione di consumatori, la prima e più diffusa in Italia con oltre 370mila soci.

Altroconsumo, partner del Festival del Giornalismo Alimentare, è una realtà unica, proprio per la capacità di utilizzare l’informazione con una funzione formativa, seguendo l’idea che i cittadini sono più forti solo se sono meglio informati. «La nostra organizzazione nasce per dare voce ai consumatori e gode oggi di un’autorevolezza che ci siamo costruiti nel tempo – riflette Luisa Crisigiovanni, segretario generale dell’Associazione -. Ogni giorno, al nostro centro di consulenza, dove lavorano professionisti ed esperti di diversi settori, riceviamo circa 1.500 tra chiamate e mail. Spesso queste segnalazioni si trasformano in spunti utili per indagini e approfondimenti. La rivista è solo una parte della nostra attività, anche se credo rappresenti l’arma più forte che i consumatori hanno per far sentire la propria voce. La comunicazione è la miglior difesa».

Il settore dell’alimentazione è stato spesso al centro dell’interesse e delle battaglie condotte da Altroconsumo, che fonda le proprie inchieste su un lavoro di verifica e controllo capillari, basati anche sullo strumento dei test comparativi. «Parlare di cibo – spiega Rosanna Massarenti, direttore della rivista – significa affrontare il tema delle uguaglianze e delle disuguaglianze. Non limitarsi a un mero esame del rapporto qualità-prezzo, ma entrare sul piano del rispetto dei diritti individuali e dei valori della collettività. Il cibo è un universo da esplorare sotto diversi punti di vista. In questo, come in altri settori, ci muoviamo con coraggio, denunciando ciò che non è corretto, a costo di risultare impopolari. Cerchiamo di raccontare ciò che è vero, non ciò che la gente aspetta di sentirsi dire».

Fra le prime associazioni a parlare in Italia di sprechi alimentari, Altroconsumo si è distinta nel tempo anche per la denuncia del mancato rispetto delle norme nella somministrazione di cibo; per le battaglie sulla corretta etichettatura dei prodotti e la giusta informazione agli acquirenti; per la lotta all’obesità e alle campagne scorrette di marketing alimentare; per una rinnovata attenzione al tema della qualità dell’acqua, argomento nodale, di cui poco si discute ancora nella società contemporanea e che sarà nei prossimi mesi uno dei focus su cui si concentrerà l’associazione, attraverso la predisposizione di una piattaforma che consentirà test water nei singoli palazzi o condomini.

«In tema di alimentazione, il nostro compito – prosegue Luisa Crisigiovanni - non è solo quello di guidare gli acquirenti nella scelta di un prodotto sano e di qualità, ma anche di guidarli oltre l’atto di vendita. Il nostro accompagnamento va dalle origini della filiera di un prodotto fino al momento del suo effettivo consumo. Cerchiamo di formare e informare gli utenti sui diritti del “dopo acquisto”, sulla corretta lettura delle date di scadenza e anche sulla corretta conservazione dei cibi». Conclude Rosanna Massarenti: «Siamo convinti che il nostro compito non si debba limitare a dare una serie di notizie pratiche, ma debba contribuire a costruire una coscienza critica individuale perché ognuno sia in grado di selezionare l’offerta che si trova di fronte al supermercato o su un sito internet. La nostra parola chiave, del resto, è il coinvolgimento. E da qui che partiamo per ogni nostra azione».

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