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“Raccontare il cibo non è da tutti”: il buon esempio dell'Aset al Festival

Raccontare il vino, il cibo e l'agricoltura, seguendo rigide regole deontologiche. Questa è la filosofia di Aset, associazione della stampa enogastroagroalimentare toscana (www.asettoscana.it), partner del Festival del Giornalismo Alimentare.

Nata nel 2012 per raggruppare i giornalisti residenti in Toscana che si occupano di cibo in tutte le sue sfaccettature, dalla coltivazione alla tavola, Aset richiede un approccio professionale: “L'idea – ci ha raccontato il presidente, Stefano Tesiè favorire la coesione e il dialogo tra colleghi attentamente selezionati. I soci devono essere tutti iscritti all'Ordine dei giornalisti e seguirne le regole, devono essere sinceri sulla loro attività e svolgerla in modo chiaro e veritiero”. Attualmente, i soci sono 35, su un bacino potenziale di oltre cento giornalisti. “Siamo una realtà variegata, fatta di freelance, redattori, direttori di testata, critici e consulenti. Proveniamo da tv, carta stampata, internet. E c'è anche qualche straniero: turchi, tedeschi, americani”.

Molte sono le attività pubbliche e i convegni proposti dall'associazione, che collabora con l'Accademia della Crusca e con un'istituzione storica come la fiorentina Accademia dei Georgofili. “Di recente – spiega Tesi – uno studio di Aset ha portato al primo censimento della schiacciata toscana (per chi non lo sapesse, una sorta di focaccia). E ogni anno istituiamo dei premi, come quello internazionale per l'enologo under 35 più in gamba o quello, nazionale, per il giornalista enogastroagroalimentare, sempre under 35, più anticonformista.”

Per il regolamento che si è data, l'Aset sembra in antitesi con il mondo dei blogger. “Non abbiamo nessun pregiudizio – spiega invece Tesi – ma dobbiamo capirci: se chi scrive su un blog è un giornalista e segue le regole professionali, nessun problema. Se non lo è, spieghi che lavoro fa. Troppo comodo fare i giornalisti senza seguire le regole del gioco”. Un tema, questo, che sarà affrontato durante il Festival del Giornalismo Alimentare: “E noi lo seguiremo con interesse – conclude Tesi – come d'altronde l'intera manifestazione. Sarà un'ottima occasione per conoscere e per capire. Ma anche per farci conoscere e farci capire”.

di Daniele Angi

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