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Zucchero e plastica, due nemici da combattere con le tasse?

Zucchero e plastica, due nemici da combattere con le tasse?

L’introduzione di nuove tasse per disincentivare l’utilizzo dello zucchero nelle bibite gassate e della plastica nell’uso comune fanno molto discutere. Soprattutto alla luce del fatto che, per quanto riguarda lo zucchero, le maggiori ditte di produzione mondiale di bevande industriali già dal 2015 ne hanno ridotto la quantità percentuali. Se ne è parlato lo scorso 22 febbraio a Torino, durante il Festival del Giornalismo Alimentare.

La sugar tax in Italia dovrebbe entrare in vigore il prossimo ottobre ma nell’attesa si guarda ai Paesi in cui è già realtà. “Non ci sono studi che evidenzino cos’è cambiato sugli stili di vita delle persone là dove la tassa è stata introdotta” ha spiegato Pietro Paganini di Competere.eu. “In Cile ad esempio è stata condotta una valutazione sull’impatto sui consumi delle bevande gasate e zuccherate, che sono effettivamente calati, ma non sull’impatto della diminuzione dello zucchero di tali prodotti sulla salute. Peraltro gli studi evidenziano che i consumi sono diminuiti nelle fasce alte della popolazione, mentre fra i più poveri l’utilizzo di bevande gasate è rimasto uguale”.

“Tassare la plastica - riassume Agostino Macrì dell’Unione Consumatori - avrebbe da un lato l’indiscutibile vantaggio di disincentivare l’utilizzo e di conseguenza la produzione di una sostanza che danneggia l’ambiente, ma avrebbe un costo diretto sulle famiglie di 42 euro all’anno a famiglia”. “Forse - conclude Macrì - prima di procedere ad aumentare il carico fiscale nazionale sarebbe utile cercare misure alternative all’uso della plastica e investire sull’educazione dei consumatori”.

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