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IL LUNGO VIAGGIO DEL RISO

IL LUNGO VIAGGIO DEL RISO

Alla presenza del Sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio, un lungo viaggio nel riso e nelle sue tematiche, con tutti i protagonisti del settore, da Corteva a CREA, dall'Ente Nazionale Risi ai media specializzati. L'occasione è stata offerta dalla presentazione del libro Le varietà di riso coltivate in Europa 2006-2021, realizzato da CREA, e dal suo Centro di Ricerca Difesa e Certificazione, e sponsorizzato da Corteva, gruppo leader nella produzione di sementi.

«Questo volume traccia in modo completo l'evoluzione del riso in Italia e in Europa e nello stesso tempo rappresenta un utile strumento di lavoro per gli operatori del settore, analizzando le tecniche, le normative e le trasformazioni che hanno interessato la risicoltura negli ultimi 15 anni» ha detto il sottosegretario Centinaio «Un lavoro prezioso, soprattutto in un momento in cui dobbiamo affrontare le difficoltà legate alle avversità climatiche. Per restare competitivi e vincere le sfide lanciate dall'Europa a favore dell'ambiente e dei consumatori è fondamentale il ruolo della ricerca. Un'evoluzione necessaria anche per il riso, di cui il nostro paese si conferma primo produttore europeo, con la qualità Made in Italy apprezzata in tutto il mondo».


Nel volume, le schede sintetiche delle 270 varietà di riso, coltivate in Italia e altri Paesi UE, iscritte nel registro europeo dal 2006; ogni scheda fornisce dati sulle relative caratteristiche, compresa la resistenza alle malattie. «Il 90% delle varietà descritte nel libro è stata realizzata da costitutori italiani, questo fa sì che l'Italia sia il principale Paese europeo anche per la creazione di nuove varietà» ha spiegato il dottor Luigi Tamborini del CREA - Centro di ricerca difesa e certificazione.


Nei due panel, Le nuove frontiere della ricerca al sevizio della sostenibilità e La grande biodiversità del riso europeo, tanti i temi affrontati, per raccontare il volume. Si è illustrata l'importanza della difesa fitosanitaria, perché, come ha spiegato Pio Federico Roversi, direttore di Difesa e Certificazione del CREA, solo nel biennio 2018-2019, l'Itala ha perso un sesto della sua produzione a causa delle emergenze fitosanitarie.


Si è particolarmente insistito sull'importanza della ricerca, che permette di scegliere qualità sempre più resistenti alle avversità e più semplici da coltivare, che facilitano la vendita. La maggiore varietà è un bene o un male? Le opinioni divergono, per Paolo Carrà, presidente dell'Ente Nazionale Risi, 270 varietà sono «tante, penso troppe, anche se è vero che il 95% delle superfici coltivate è dedicato a 30-40 varietà. Questa è biodiversità? Non sono d'accordo».

Il Consigliere delegato di Riso Gallo Ricardo Preve ritiene che «tante varietà siano un problema per la lavorazione, ma sono anche il prezzo per avere sementi migliori per produzione, resistenza e qualità e alla fine dal progresso arrivano sempre più vantaggi che svantaggi». Uno dei grandi argomenti sul futuro della coltivazione del riso è la sostenibilità, che dev'essere non solo ambientale, ma anche economica e sociale.
Come far conoscere il riso e le sue qualità ai media? La ricetta di Massimiliano Borgia, direttore del Festival del Giornalismo Alimentare invita a rompere gli schemi: «Bisogna lasciar andare gli addetti ai lavori e non aver paura ad abbandonare le pagine dell'agricoltura; il riso entri anche nelle pagine degli esteri, per raccontare l'export nel mondo. E portiamo i giornalisti nelle risaie, perché scoprano finalmente che il riso non è un prodotto orientale, ma appartiene alla nostra cultura e al nostro paesaggio».

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