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La Torino del cibo che vogliamo, confronto "elettorale" al Festival

La Torino del cibo che vogliamo, confronto "elettorale" al Festival

Si è tenuto questa mattina il primo evento di anteprima del Festival del Giornalismo Alimentare, giunto alla sesta edizione e in programma i prossimi 27 e 28 settembre al Circolo dei Lettori di Torino o in streaming sul sito www.festivalgiornalismoalimentare.it e sulla pagina facebook del Festival.

Per la prima volta nella storia delle elezioni comunali di Torino si è svolto un confronto tra le maggiori associazioni di categoria e di promozione sociale con al centro le richieste per la futura amministrazione che uscirà dalle elezioni del 3 e 4 ottobre sui temi del cibo e del turismo enogastronomico.

Nella diretta streaming trasmessa sul canale Facebook e Youtube del Festival, si sono avvicendati Maria Luisa Coppa Presidente Ascom Torino; Gabriele Muzio Segretario UnionAlimentari Api Torino; Alberto Marchetti, imprenditore; Giancarlo Banchieri Presidente Confesercenti Torino; Elena Schina Responsabile settore Alimentare – CNA Torino; Andrea Repossini Direttore Coldiretti Torino; Oliviero Alotto Fiduciario Slow Food Torino; Alice Graziano Responsabile progetti cibo Arci Torino; Enzo Pompilio D’Alicandro Vice Presidente Camera di commercio Torino.

“Mi aspetto – ha dichiarato Maria Luisa Coppa Presidente Ascom Torino – che le nuove amministrazioni comunali dimostrino una rinnovata attenzione verso il mondo del terziario, del commercio di vicinato e all’ambiente urbano in generale. L’enogastronomia, il richiamo del buon cibo, la professionalità e la maestria dei nostri ristoratori è un volano imprescindibile per il rilancio della città. Le amministrazioni passate non hanno mai fatto nulla per l’enogastronomia in generale, hanno lavorato per singoli prodotti, come il cioccolato, ma non hanno mai avuto una strategia collettiva verso il settore. Ci sono alcuni problemi su cui occorre intervenire, ne cito due: la concorrenza scorretta dei grandi dell’e-commerce. L’amministrazione deve farsi sentire su questo tema e impegnarsi per una tassazione più equa. E quello dei dehors che hanno avuto un ruolo sociale fondamentale durante la pandemia e che oggi rimangono luoghi importanti di incontro per una città viva. Per questo, non solo devono rimanere così come sono ma devono anche essere detassati. Anche sulla movida vogliamo essere molto chiari: non va demonizzata ma semmai regolamentata. Se vogliamo una città per i giovani non si possono chiudere i locali. Per esempio, dobbiamo restituire il Valentino e i Murazzi al divertimento notturno delle giovani generazioni”.

“La futura amministrazione locale – ha commentato Gabriele Muzio Segretario UnionAlimentari API Torino – deve impegnarsi sui tavoli nazionali per dare più forza al settore agroalimentare nel PNRR”. Gli fa eco l’imprenditore Alberto Marchetti. “Occorre favorire i produttori di alimentari perché sia più agevole l’approvvigionamento di prodotti del territorio anche a Torino migliorando  la logistica e la distribuzione. Un altro aspetto da tenere in considerazione è lo sviluppo e l’innovazione di nuovi prodotti, tante innovazioni in ambito food sono nate a Torino e questo deve essere mantenuto attraverso la collaborazione con l’Università e il supporto a start up e laboratori di ricerca.”

“Dobbiamo mettere le aziende di Torino in condizione di essere competitive – ha dichiarato Giancarlo Banchieri Presidente Confesercenti Torino – non considerarle come interlocutori solo al momento della tassazione, soprattutto se vogliamo che ristoranti ed altri esercizi contribuiscano allo sviluppo turistico. Per questo è fondamentale abbassare i costi che gravano su tutte le attività commerciali e potenziare le infrastrutture, come per esempio il collegamento con l’aeroporto, fondamentale per una città che vuole essere turistica”.

“È essenziale promuovere tutte le filiere – ha dichiarato Elena Schina Responsabile settore alimentare CNA Torino – La nostra prima richiesta è quella di promuovere tutti i settori che producono, trasformano e somministrano il cibo, dalla ristorazione alla vendita diretta. Vogliamo una città che permetta di avvicinarsi al cibo in modo fisico, oltre che digitale. La digitalizzazione non deve far dimenticare che il cibo è soprattutto percepito attraverso l’esperienza reale. In questo senso se Torino vuole essere e pensarsi come capitale del cibo deve guardare a Lione e a quello che viene fatto oltralpe.”

“Ricordiamoci che il futuro sindaco di Torino sarà anche il futuro sindaco della Città metropolitana – ha dichiarato Andrea Repossini Direttore Coldiretti Torino – La campagna è presidiata dagli agricoltori e questo riguarda anche i torinesi. La nostra richiesta al futuro sindaco è, innanzitutto, aiutarci a limitare il consumo di suolo intorno a Torino. Il suolo fertile deve essere destinato all’agricoltura, altrimenti dipenderemo dall’estero per il nostro cibo. Altra grande questione è la regolamentazione della fauna selvatica, nello specifico i cinghiali, compito che ricade sulla città metropolitana. Un’altra delle nostre priorità è che i prodotti agricoli del territorio torinese e piemontese entrino all’interno delle mense scolastiche. Non è vero che far mangiar ai nostri ragazzi i prodotti del territorio non sia sostenibile economicamente, per questo chiediamo che vengano pensati bandi e finanziamenti ad hoc per supportare questa politica alimentare. Infine, chiediamo che anche le valli intorno alla città vengano valorizzate come parte del turismo di Torino, aiutando i produttori locali.”

“Chiediamo che venga costruito un luogo di confronto stabile che metta in dialogo tutto il settore alimentare e la nuova amministrazione – ha commentato Oliviero Alotto Fiduciario Slow Food Torino – La vocazione turistica, tanto invocata, è stata lasciata in mano ai singoli imprenditori che hanno messo in atto in maniera non coordinata questa trasformazione, il dialogo è stato incostante. Diciamo basta ai grandi centri commerciali: è indispensabile che i terreni agricoli non siano sprecati. Una scelta che tutela anche i piccoli negozi di prossimità che animano i nostri quartieri. Anche noi siamo d’accordo con l’introduzione dei prodotti locali nelle mense scolastiche, è necessario interrompere la logica delle aste a ribasso.”

“La nuova amministrazione dovrà fare i conti con la povertà alimentare derivante dalla pandemia – ha dichiarato Alice Graziano responsabile progetti cibo Arci Torino – Chiediamo che vengano sperimentate nuovi progetti legati al cibo, dove si pensi anche al grande valore di socialità e di salute dell’alimentazione. Altro tema è quello delle eccedenze alimentari, sprechiamo tantissimo. Il grosso arriva dalle filiere: dobbiamo incrementare e migliorare le azioni di recupero coinvolgendo i piccoli esercenti, sarebbe bello pensare a una rete diffusa. Altra azione è quella di fare battaglie di sensibilizzazione sul cibo recuperato: non è merce di serie B, non ci deve essere stigmatizzazione verso consumatori dei prodotti di recupero”.

“Siamo impegnati da tempo su progetti relativi all’agroalimentare (come i Maestri del Gusto, Torino Doc e Torino Cheese) – ha commentato Enzo Pompilio D’Alicandro vice presidente Camera di commercio di Torino – Immaginiamo una città che affianchi ai temi della cultura, del commercio e del turismo quello della vocazione manifatturiera. La Camera di commercio di Torino  sta promuovendo, oltre alla manifattura, anche il comparto turistico e gastronomico. Chiediamo che la futura amministrazione collabori con noi per rendere la nostra città sempre più accogliente sotto tutti i punti di vista. Stiamo ristrutturando gli immobili camerali (Centro Congressi Torino Incontra, ex Borsa Valori ed ex Borsa Merci) proprio in quest’ottica, per creare un vero polo della città accogliente. Un’altra questione che stiamo portando avanti, e per la quale il supporto della nuova giunta sarà fondamentale, è aiutare le imprese a digitalizzarsi per raccontare le loro storie e i loro prodotti.”

LOCATION

Centro Congressi Lingotto
Via Nizza 280 - 10126 TORINO

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Tel. +39.334.7622059
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