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Orlandotti, Funny Vegan, "Dopo il Covid cercheremo cibo più salutare"

Orlandotti, Funny Vegan, "Dopo il Covid cercheremo cibo più salutare"

Elisa Orlandotti è coordinatrice di redazione di Funny Vegan Magazine, rivista lifestyle dedicata al mondo vegano e con un focus sul mondo della ristorazione cruelty free. Durante la pandemia si è visto un incremento dell’interesse per le tematiche sull’alimentazione sana ed ecofriendly, con un avvicinamento verso le tematiche vegan e cruelty free.

Come avete affrontato con la vostra testata questa pandemia e la conseguente grande difficoltà nel settore ristorativo? Avete in qualche modo modificato la vostra narrazione solita? Avete realizzato qualche iniziativa per raccontare questo periodo così particolare?

«Ho il piacere di essere coordinatrice di redazione di FV magazine, rivista di lifestyle che ha una approfondita sezione dedicata al food (con taglio che riguarda la nutrizione, la storia, il costume e, ovviamente in quanto legato alla scuola di cucina FunnyVeg Academy, l'aspetto culinario con ricette); il bimestrale cartaceo ha diverse rubriche versatili e in molte di esse abbiamo potuto parlare di quanto stiamo vivendo sotto diversi punti di vista, da quello psicologico che abbiamo affrontato immediatamente a quello ristorativo, supportando i professionisti con approfondimenti, ad esempio sul delivery (peraltro abbiamo anche organizzato un webinar).

Molto è stato pensato on line e off line per stare vicino ai nostri lettori e distributori (che sono punti vendita specializzati e ristoranti): abbiamo compreso subito la portata della crisi e cercato di supportare con lungimiranza il tessuto a noi legato. Da un lato ci sono stati articoli mirati, da quello sulle ripercussioni psicologiche di pandemia e lockdown, a quelli sulle zoonosi, sul negazionismo, sulla ricerca scientifica condotta sugli animali, senza dimenticare approfondimenti più leggeri, positivi e ingaggianti (come ad esempio il make up con la mascherina!) che servivano ad alleggerire la tensione. Dall’altro ci siamo attivati con delle dirette, in collaborazione con la nostra scuola di cucina, dedicate a chi si stava appassionando, soprattutto nella prima fase, alla panificazione. Non sono mancati anche webinar con idee per un'alimentazione più healthy ed ecofriendly, in grado di supportare l'organismo nella reazione contro agenti esterni negativi e avere un'impronta migliore sull'ambiente, magari evitando la comparsa di nuove malattie legate al consumo di animali.

Abbiamo anche pensato ad azioni pratiche: mentre era in corso il primo lockdown abbiamo aperto il numero della rivista alla consultazione gratuita, evitando così di sovraccaricare il settore distributivo, al tempo in affanno, e arrivando a nuovi potenziali lettori; poi abbiamo sviluppato il nuovo sito, lanciato lo scorso febbraio 2021, con una selezione di contenuti dell'archivio più recente - tra i quali molti dedicati al food - e news sempre aggiornate».

Dal vostro punto di vista, come hanno comunicato secondo voi le aziende del food e della ristorazione (aziende alimentari, ma anche chef, ristoranti etc) in questo periodo? Ci sono iniziative che vi hanno colpito particolarmente e che avete voluto mettere in evidenza?

«In questo periodo ci hanno colpito diversi eventi; posso citare l'assalto ingiustificato ai supermercati al quale la GDO ha saputo reagire in modo eccelso e come la distribuzione in pochissimo tempo ha organizzato gli e-commerce, visto che in pochi giorni sono crollate barriere che prima sembravano insormontabili; ad entrambi i fatti abbiamo dedicato spazio sulla rivista.

Personalmente poi posso dire che sono stata piacevolmente sorpresa dalle tante donazioni effettuate dalle aziende alimentari ai servizi territoriali per combattere la pandemia e disturbata, invece, dalla campagna di alcuni ristoratori #ioapropersempre, in barba alla pandemia coi suoi morti, malati e parenti di vittime, in barba alla legalità e in barba agli altri colleghi che sono rimasti correttamente chiusi».

E i vostri utenti come hanno reagito? Avete notato una maggior sensibilità a determinati temi legati al mondo del food? C’è stato, secondo voi, un incremento di attenzione nei confronti di questo settore?

«Sicuramente è in atto tra i più illuminati un approccio consapevole a tutti i settori e a maggior ragione a quello del cibo; le tendenze green, healthy e vegan - che abbiamo sempre promosso - ora non sono più viste come appannaggio di alcuni eccentrici, ma sono avvicinate come possibile strada per un mondo migliore, cosa che ci fa davvero piacere. Alla FunnyVeg Academy abbiamo registrato un significativo aumento delle iscrizioni al corso di Salute Alimentare, che ha raddoppiato gli studenti rispetto gli scorsi anni, sintomo del crescente interesse verso cibi più salutari.

Tutta la nostra competenza, il nostro percorso umano, personale e professionale, oggi può diventare davvero utile alla società e noi siamo lieti di spingere il pedale dell'acceleratore per fare si che la nuova normalità comprenda modi di vivere più sani ed etici, che peraltro, in base alla nostra esperienza, si associano perfettamente alla ricchezza, alla gioia e al piacere, non avendo nulla di privativo o punitivo, ma anzi ponendosi come moltiplicatori di benessere».

Dopo la pandemia, e quando finalmente si potrà parlare davvero di ripartenza, come cambierà secondo voi la comunicazione in ambito food? Quali canali dovrebbero essere privilegiati e quali quelli che hanno fatto il loro tempo?

«Credo che i canali rimarranno sempre quelli: televisione e giornali con la loro autorevolezza, social network con la loro penetrazione soprattutto tra i più giovani; probabilmente nel tempo assisteremo alla scomparsa della parola scritta in favore di contenuti video brevi e "superficiali", grande problema per il DNA di noi giornalisti, abituati ad approfondire e usare il giudizio.

Quello che spero però è che la parola "responsabilità" venga presa più seriamente da aziende, comunicatori di qualsivoglia specie, persone comuni e soprattutto politici. Vorrei che ciascuno capisse che qualsiasi azione umana ha un impatto sul prossimo e sul Pianeta; il settore del food detiene gran parte di questo potere: è il caso che ogni attore in questo campo, dal produttore al consumatore, capisca presto come essere d'aiuto alla vita umana e all'ambiente. Queste sono le mie speranze, che vedo ancora in troppo piccola parte accolte».

Avete qualche progetto futuro che ci volete anticipare legato alla vostra testata o alla vostra vita professionale?

«La nostra testata già da tempo mixa contenuti cartacei con quelli digitali (soprattutto video ricette diffuse attraverso i social), ultimamente stiamo aumentando lo spazio dato all’interazione attraverso webinar di approfondimento delle tematiche trattate nei nostri articoli, permettendo ai lettori di dialogare con la redazione e con esperti di riferimento. Lato aziende: i nostri inserzionisti vengono coinvolti sempre di più attraverso la scuola di cucina, grazie alla quale hanno la possibilità di presentare le novità al pubblico, fatto sia di professionisti sia di semplici appassionati. Su questo fronte stiamo organizzando una serie di corsi mirati a far comprendere come inserire nella propria dispensa ingredienti (a volte poco conosciuti ai più o poco usati) che possano contribuire nel creare piatti golosi e a basso impatto ambientale».

LOCATION

Centro Congressi Lingotto
Via Nizza 280 - 10126 TORINO

REDAZIONE

Tel. +39.334.7622059
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