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#Ripartiamoinsieme, Gelati Pepino, innovazione che guarda alla Fase 2

#Ripartiamoinsieme, Gelati Pepino, innovazione che guarda alla Fase 2

Alberto Mangiantini, amministratore delegato di “Gelati Pepino 1884”, racconta come sta affrontando questa crisi l’azienda piemontese famosa per i celebri gelati da passeggio ricoperti.

Con quali idee scelte state provando ad affrontare organizzazione interna, nuovi mercati, nuove opportunità telematiche, la promozione e comunicazione, i rapporti con i clienti durante questo lockdown?

«La nostra rete retail si compone di punti vendita diretti di proprietà e di punti vendita indiretti. Il nostro brand è, inoltre, presente nel mercato Horeca che, come per il settore retail, in questo periodo di emergenza, ha visto una sospensione delle attività. Sostenuta è invece la presenza del marchio nella Gdo nazionale che, in epoca Covid 19, prosegue anche grazie all’impegno di tutta l’azienda per garantire la disponibilità del prodotto al banco.

Nel periodo dell’emergenza, abbiamo sentito, ancor più forte, l’esigenza di rimanere al fianco del consumatore finale e al contempo di sensibilizzare e dare aiuto a chi è impegnato ogni giorno nell’ambito della ricerca sanitaria: ha quindi scelto di scendere in campo e sostenere la Fondazione ricerca Molinette che supporta la Città della salute e della scienza di Torino. È stato ideato, e organizzato ex novo, un servizio di delivery per i consumatori di Torino e della prima cintura, che consente di avere i prodotti di Gelati Pepino 1884 direttamente a casa propria, ma ha aggiunto l’impegno dell’azienda a donare il 10% del ricavato alla Fondazione ricerca Molinette».

Secondo lei che cosa deve aver insegnato al Paese questa emergenza? Quali opportunità sta facendo emergere?

«Dal punto di vista industriale e commerciale è indubbio che i consumatori comunichino una voglia di “normalità”, che si riflette anche nei consumi e negli acquisti presso la grande distribuzione. Per soddisfare qualsiasi esigenza è quanto mai essenziale rendere disponibili i prodotti nello scaffale o nel banco frigo. Ma l’emergenza Covid 19 ha messo in evidenza anche la necessità di dare preferenza, e quindi risalto, alla filiera agroalimentare nazionale e quindi all’industria del food italiana, così ricca di eccellenze e apprezzata per qualità.

Ritengo, quindi, che sia importante avere una visione che vada oltre questo momento, e che si possa trasformare in un vero e proprio stile di vita, attraverso il quale ognuno di noi possa compiere scelte consapevoli, che diventino riconoscimento tangibile delle nostre eccellenze, della nostra “italianità”, fatta di qualità riconosciuta in tutto il mondo.  

Per quanto riguarda le nuove opportunità emergenti, sarebbe più corretto forse, parlare di potenziamento di caratteristiche aziendali come attenzione, flessibilità e adattabilità: questo è un momento storico unico, ed è utile per testare e mettere in evidenza alcune peculiarità. Le aziende meglio strutturate, sia dal punto di vista dell’organizzazione e della sicurezza interna, sia per quanto riguarda la distribuzione, hanno maggiori possibilità di soddisfare le richieste dei consumatori che, per la prima volta, hanno l’effettiva necessità, ma anche l’opportunità di approvvigionarsi del prodotto, anche testando nuovi canali. Questa esperienza sta mettendo alla prova alcuni meccanismi legati alla produzione e distribuzione, e stimola a cercare soluzioni innovative mai attuate. È senza dubbio un’esperienza che sta facendo scuola e lascerà un segno profondo anche nel futuro».

Di quali aiuti o interventi strutturali ha più bisogno il vostro settore per una vera ripartenza stabile?

«Sono convinto che il miglior aiuto, e non solo per il nostro settore, sia una politica del lavoro più snella, lungimirante, illuminata e quindi più efficace, ma soprattutto realizzata tenendo conto di un forte alleggerimento in ambito amministrativo e burocratico, che vada incontro e agevoli la visione e l’innegabile voglia di fare degli imprenditori italiani».

Come pensate di affrontare voi la ripartenza e quali idee innovative pensate di mettere in campo?

«Il tema dell’innovazione, per Gelati Pepino 1884, è sempre stato un elemento fondamentale. Lavoriamo quotidianamente per realizzare prodotti nuovi, perché secondo noi, la vera innovazione non è rappresentata da un nuovo gusto di gelato, quanto da un nuovo prodotto che ancora non esiste sul mercato. Questo è da sempre il nostro obiettivo e continuerà a esserlo, anzi, abbiamo in serbo numerosi progetti per i mesi a venire. Le tendenze innovative del mercato erano, e saranno, concentrate verso una richiesta di prodotto sempre più gourmet. L’obiettivo di Gelati Pepino 1884, sotto questo profilo, è quindi quello di lanciare sul mercato proposte innovative e di elevata qualità, che tengano fede alla storia che contraddistingue l’azienda torinese che ha inventato il Pinguino, il primo ricoperto su stecco al mondo, e che ancora sarà nuova proposta e vera innovazione.
Quindi, per dare risposta ad un consumatore sempre più attento agli ingredienti, Gelati Pepino 1884, presenterà sul mercato la nuova Linea Bio di alta gamma. Un ulteriore, innovativo e fondamentale progetto che verrà presentato al pubblico nelle prossime settimane, la nuova produzione prevede la conversione di tutta la frutta utilizzata da convenzionale a biologica, che ha richiesto un’accurata e attenta selezione dei fornitori, mentre per le creme sarà utilizzato esclusivamente latte biologico Inalpi di filiera corta e certificata piemontese. Per la realizzazione di questa nuova gamma di prodotto, l’azienda torinese, ha anche dovuto effettuare importanti investimenti strutturali.
Sono inoltre in fase di test i gusti al caramello salato, al cioccolato con scaglie di cioccolato e cheesecake. Ma le tendenze del mercato si rivolgono anche ad una richiesta sempre maggiore di prodotti healthy; una richiesta a cui Gelati Pepino 1884 ha dato risposta nell’estate 2019 con il lancio della nuova Linea Persea, con il Sorbetto Persea, a base di avocado al gusto lime, un gelato prodotto senza latte, un nuovo prodotto, a base di avocado, materia grassa che per la sua consistenza regala la stessa cremosità del latte. Un’iniziativa che acquisisce ulteriore valore perché si inserisce in un progetto fortemente voluta dalla WAO - World Avocado Organization – Organizzazione No Profit nata nel 2016, con sede a Washington D.C., che raggruppa i principali produttori, esportatori e importatori di avocado presenti in Messico, Perù, Sud Africa e Stati Uniti.

Ma l’innovazione di prodotto non sarà il solo slancio per la ripartenza: nel mese di gennaio 2020 è stato aperto il primo punto vendita di proprietà all’estero: Gelati Pepino 1884 è arrivata a Londra. Il Pinguino, ma anche il mantecato e i sorbetti alla frutta sono ora in vendita in uno dei quartieri più famosi, caratteristici e di maggior afflusso turistico della capitale britannica: Camden, all’interno di Camden Market, un “vicolo” dedicato all’eccellenza italiana ideato da Baladin. Questo è però stato solo il primo passo di un percorso che l’azienda torinese ha pianificato con cura e lungimiranza, che si concretizzerà con passaggi successivi, che porteranno alla presenza di Gelati Pepino 1884, sia sul mercato europeo che su quello statunitense. Questo impegnativo percorso di crescita sarà legato comunque all’innovazione di prodotto, per creare specifiche referenze dedicate al mercato estero.

Un passaggio fondamentale effettuato da Gelati Pepino 1884 per ampliare il mercato fuori confine, è stato quello di chiudere, nel mese di marzo 2020, l’iter per acquisire le certificazioni BRC e IFS, importanti attestati che affermano gli elevati standard qualitativi del prodotto, essenziali per operare nel Regno Unito e nei Paesi del Centro Europa.

Ma per Gelati Pepino 1884 il percorso di certificazione ha avuto inizio già nel 2019, con l’ottenimento, nel mese di febbraio della certificazione BIO, che attesta l’idoneità alla produzione di prodotti biologici. Nel mese di agosto è stata poi raggiunta la certificazione ISO 22000, attestante la sicurezza e qualità alimentare per il mercato italiano. Ed infine il riconoscimento di azienda green per l’efficientamento energetico dello stabilimento di Avigliana. Certificazioni e riconoscimenti che documentano un lavoro quotidiano, un impegno costante che non è venuto mai meno e dimostrano la capacità e la volontà di innovazione aziendale».

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