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#Ripartiamoinsieme, intervista a Giulio Trombetta AD di Costadoro

#Ripartiamoinsieme, intervista a Giulio Trombetta AD di Costadoro

Per l'AD di Costadoro, Giulio Trombetta, la ripartenza dalla crisi Coronavirus si avrà solo con sostegno a fondo perduto per le imprese che, a loro volta, dovranno saper mantenere un rapporto ancora più stretto con i propri clienti, ora disorientati.

Con quali idee scelte state provando ad affrontare organizzazione interna, nuovi mercati, nuove opportunità telematiche, la promozione e comunicazione, i rapporti con i clienti durante questo lockdown?

«L’emergenza Coronavirus per un’azienda, al di là della sua tragicità, rappresenta un’occasione per ottimizzare alcuni processi interni ed esterni. Questo, lo stiamo notando, è valido per tutte le aree funzionali dell’impresa, da quella finanziaria a quella logistica, da quella commerciale a quella produttiva. Tutto si può migliorare, sia in termini di efficienza che di efficacia, anche grazie all’aiuto di nuove tecnologie e nuovi processi. Non ci fosse stato il Coronavirus probabilmente non avremmo affrontato in maniera così seria determinate problematiche che spesso si perdono a causa dell’operatività durante i periodi di “normalità”».

Secondo lei che cosa deve aver insegnato al Paese questa emergenza? Quali opportunità sta facendo emergere?

«Che non bisogna mai adagiarsi sugli allori, che è nel tempo dell’abbondanza che si devono accantonare risorse per periodi più duri e che comunque bisogna sempre diversificare: un business ora ottimo potrebbe essere un domani completamente annullato. L’unità dell’azienda, esattamente come quella della famiglia rende ognuno più forte ed efficace».

Di quali aiuti o interventi strutturali ha più bisogno il vostro settore per una vera ripartenza stabile?

«Ora l’esigenza maggiore è quella della chiarezza delle disposizioni. Per potersi riprendere bisogna esattamente sapere cosa fare e quali procedure attuare. Il problema non è solo economico, ma anche e soprattutto organizzativo. I bar e i ristoranti che sono nostri clienti hanno l’esigenza di sapere come potersi riorganizzare il giorno in cui sarà riammessa l’apertura. A livello economico sono assolutamente inutili e inefficaci qualsiasi tipo di intervento di accesso al credito poiché i soldi richiesti andrebbero comunque restituiti. Oggi bisogna immaginare degli interventi a fondo perso o degli aiuti tipo taglio dei costi (affitti, contributi previdenziali, tasse, etc.) che diano la possibilità di pareggiare le perdite subite. Questo è fondamentale per la sopravvivenza delle imprese e la salvaguardia dei posti di lavoro».

Come pensate di affrontare voi la ripartenza e quali idee innovative pensate di mettere in campo?

«Distinguendoci come sempre dagli altri, cercando di essere migliori e dando supporto soprattutto a livello di consulenza ai i nostri clienti che in questo momento sono veramente smarriti. La differenza la faranno quei locali che sapranno trasmettere sicurezza al consumatore in termini di qualità, igiene e rispetto delle norme alle quali tutti noi, per il nostro bene, dovremo sottostare».

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