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#Ripartiamoinsieme, Silvia Fissore: "La pandemia apre nuovi scenari"

#Ripartiamoinsieme, Silvia Fissore: "La pandemia apre nuovi scenari"

Giornalista e addetta stampa, Silvia Fissore fa parte dello staff comunicazione del Festival del Giornalismo alimentare. Si occupa da quasi 20 anni di comunicazione corporate con numerose esperienze maturate in ambito food, lifestyle e turistico, prima fra tutte la gestione di una crisis per Turkish Airlines nel 2015-2016. Accanto a questi tre settori, decisamente intrecciati tra loro, ha avuto modo di esplorare anche l’ambito dell’industrial design sia come editor per alcune testate specializzate, sia come addetta stampa per alcune realtà come Azimut Yacht, produttore italiano di barche a motore, e ICONA Design, azienda italiana di progettazione in ambito automotive per la quale sta attualmente seguendo il lancio di un nuovo concept vehicle elettrico.

Quali progetti avevi in corso quando è stato dichiarato il lockdown?

«Avevo appena acquisito due clienti nel settore food: Fuzion Food un ristorante di Torino e We’re Smart, un’associazione belga che realizza guide dedicate alla ristorazione ecosostenibile (Green Guide) e che a maggio avrebbe dovuto organizzare un festival in Lussemburgo dedicato alla cucina vegetariana e ecosostenibile. Parallelamente stavo seguendo B.O. Suite, un boutique hotel inaugurato a luglio 2019 nel cuore del Lazio, e STUDIOFOOD33 location polifunzionale che a Torino organizza cooking experience e team building.

Ristorante, hotel e scuola di cucina, ovviamente hanno dovuto immediatamente sospendere le attività, mentre per il festival in Lussemburgo abbiamo pensato subito a riprogrammare la nuova data: si spera di poterlo svolgere a fine settembre, ma ovviamente è ancora un’ipotesi legata all’andamento dell’emergenza sanitaria».

Continuare a comunicare o sospendere tutto?

«Ritengo che il silenzio - nell’attuale panorama mediatico - equivalga al suicidio. Perciò ho suggerito a tutti di riadattare il proprio tono di voce e i propri contenuti in modo da allinearsi con la situazione di emergenza e, perché no, offrire anche degli spunti utili al proprio target di consumatori.

Per quanto riguardava il Festival, ho proposto di programmare su maggio un evento online in cui iniziare a presentare l’edizione 2020 della Green Guide (non avrebbe senso presentarla nell’ultimo trimestre dell’anno!) e in cui anticipare i macrotemi dell’evento autunnale. L’obiettivo è creare una community su facebook e tenere viva l’attenzione (se avete voglia di seguirci siamo qui).

Con il ristoratore abbiamo rivisto completamente il nostro piano di comunicazione. Cancellate tutte le degustazioni per la stampa in programma, abbiamo scelto di puntare su due temi di particolare attualità: i dinner bond, partiti per primi negli USA, e la charity. Due soluzioni che hanno permesso al ristorante non solo di continuare il dialogo con i media e con i clienti, ma anche di fare rete con altri imprenditori della filiera del food. E fare sinergie in questo momento è fondamentale per non soccombere. Ora ci stiamo preparando per affrontate la Fase2, che sappiamo bene non sarà semplice, ma crediamo di aver gettato una buona base di ripartenza».

La crisi come un’opportunità…

«Per quanto riguarda la scuola di cucina, abbiamo puntato tutto sul blog, che già seguivo e che era finalizzato a incrementare la vendita dei corsi. Abbiamo rivisto completamente il calendario editoriale adattandolo all’emergenza e alla quarantena: dai consigli di benessere alimentare alle ricette messe a disposizione dagli chef della scuola, con video pillole alternate agli articoli. L’obiettivo era tenere viva la community dei clienti e al tempo stesso attirarne di nuovi potenziali per il futuro.

In questo momento non sappiamo ancora quando riaprirà, per questo la scuola si è attivata con webinar a pagamento che stiamo promuovendo proprio attraverso il blog. Abbiamo già stilato un calendario di cooking class virtuali che vengono proposte in diretta streaming. Sicuramente la live experience digitale ha un approccio diversissimo da quello inizialmente proposto dalla scuola, ma che servirà per non fermarsi e mantenere viva l’attenzione dei clienti affezionati. Al tempo stesso ci siamo resi conto che offrire i webinar potrebbe ampliare i confini del mercato di riferimento: fino a questo momento la scuola ha sempre lavorato quasi esclusivamente sul territorio cittadino e regionale. Con le live experience on line potrebbe raggiungere anche il mercato nazionale con maggiore facilità».

Quindi, punteresti sulla digitalizzazione delle experience?

«Se con il food è ancora possibile far toccare con mano e palato le proprie creazioni (grazie al delivery e all’asporto e presto, si spera, con ingressi contingentati e distanziamento dei tavoli), per l’ambito turistico e degli eventi, così come in quello della cultura e degli spettacoli, la ripresa avrà tempi molto più lunghi. Fortunatamente però le risorse del web hanno permesso di non staccare la spina nel dialogo con il consumatore o comunque con il target finale.

In questo momento, per esempio, sto pianificando per il mio cliente nel Lazio una serie di tour virtuali e immersivi nelle bellezze del territorio in cui opera. Quella del tour virtuale è stata la risposta immediata di molte realtà del settore, musei ed enti del turismo in primis, che hanno messo subito a disposizione le proprie collezioni digitali e attivato webinar di approfondimento per mettere in luce le caratteristiche della propria offerta. Molte compagnie teatrali si sono attivate con spettacoli in streaming, per non parlare dell’industria cinematografica che addirittura sta ripensando moltissimi eventi (da Cannes agli Oscar).

Interessante l’esperimento di alcuni operatori privati presenti sulle piattaforme come AIRB&B che hanno cercato di dialogare con il loro pubblico attrezzandosi con vere e proprie experience live: dai concerti di musica etnica, alle sedute di meditazione yoga, ai retreat di pilates fino ai workshop di bricolage, tutto nelle mura del proprio appartamento in attesa di poter accogliere nuovamente i loro ospiti.  

Probabilmente il distanziamento sociale imposto dalla pandemia ci obbligherà ancora per parecchi mesi a vivere il nostro tempo libero attraverso esperienze virtuali e a distanza.

Potrebbe essere una nuova frontiera? Chissà. In ogni caso credo che, dove possibile, gli operatori dovranno ripensare una buona percentuale della propria offerta proprio in un’ottica “virtuale”».

LOCATION

Centro Congressi Lingotto
Via Nizza 280 - 10126 TORINO

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Tel. +39.334.7622059
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