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LE NUOVE TECNOLOGIE DI EVOLUZIONE ASSISTITA IN ATTESA DI LINEE GUIDA DALL’UE

LE NUOVE TECNOLOGIE DI EVOLUZIONE ASSISTITA IN ATTESA DI LINEE GUIDA DALL’UE

Le New breeding Techniques, in Italia note come Tecnologie di Evoluzione Assistita (o TEA) rappresentano l'ultima frontiera del miglioramento genetico (premio Nobel per la chimica 2020 a Jennifer Doudna e Emmanuelle Charpentier). Esse, attraverso la tecnica delle forbici molecolari, permettono di intervenire sul genoma della pianta permettendo di “silenziare” alcuni geni che la rendono suscettibile ad una determinata malattia o di attivare una mutazione genetica controllata che permette di potenziare alcune caratteristiche nutrizionali di determinati alimenti. Il risultato: riduzione dell’utilizzo di fitofarmaci, maggiore resistenza delle coltivazioni di fronte all’impatto dei cambiamenti climatici, miglioramento delle qualità nutrizionali degli alimenti.

Un esempio? Il nuovo pomodoro  'Sicilian Rouge High GABA' una varietà di pomodoro esclusiva che grazie alle TEA contiene alti livelli di acido γ-aminobutirrico (GABA), un nutriente ritenuto utile per abbassare la pressione sanguigna.

Il potenziale impatto delle TEA nella vita di tutti i giorni e nella transizione verso una produzione agricola sostenibile è quindi altissimo, ma la legislazione europea è ancora indietro. L’obiettivo è definire il percorso legislativo entro questa legislatura (2023).

Se ne è discusso al panel “L’innovazione in l’agricoltura passa per le Tecnologie di Evoluzione Assistita” moderato da Anna Meldolesi, giornalista scientifica del Corriere della Sera, a cui sono intervenuti Luigi Cattivelli, Direttore CREA Genomica e Bioinformatica che ha spiegato i vantaggi delle nuove biotecnologie, Paolo De Castro, Deputato europeo  Commissione agricoltura, Giorgio Bergesio,Capogruppo Lega Commissione Agricoltura Senato, Giuseppe L'Abbate, Gruppo M5S commissione agricoltura Camera dei Deputati, che hanno fatto il punto sulla regolamentazione.

Paolo De Castro ha rivolto un appello anche ai media perché si adoperino a trasmettere una corretta informazione in merito alle TEA: «Va ricordato ai cittadini che esse non hanno nulla a che vedere con gli OGM – infatti non modificano il patrimonio genetico – e sono una delle concrete possibilità che abbiamo per ridurre l’uso della chimica in agricoltura e stare al passo con gli obiettivi del New Green Deal.  Inoltre si tratta di tecnologie che possono essere facilmente applicate anche da piccoli laboratori e possono quindi affiancare concretamente la nostra filiera produttiva».

Giuseppe Labbate ha ricordato che: «Il Parlamento Europeo è in larga maggioranza favorevole alla diffusione delle TEA. Rinunciare a usarle significa per i nostri produttori perdere in competitività. Al di là della normativa europea, in Italia abbiamo un’ulteriore difficoltà. Una legge vieta infatti la sperimentazione in campo, permettendo solo quella in laboratorio. Noi come forza politica abbiamo presentato una proposta di legge che superi questo ostacolo, altrimenti difficilmente potremo andare avanti negli studi e nelle applicazioni in questo ambito. C’è il rischio concreto che molti degli studi già avviati in Italia debbano essere spostati all’estero per trovare applicazione».

Giorgio Bergesio ha concluso: «La Pandemia prima e ora la Guerra in Ucraina hanno riportato in primo piano l’importanza delle ricerca scientifica nel raggiungimento di nuovi modelli produttivi sostenibili. Il nostro Paese deve rafforzare la collaborazione tra ricerca e sistema produttivo, per sviluppare la propria competitività. Sarà fondamentale determinare le autorizzazioni legislative che rendano applicabili le TEA: oggi l’emergenza dettata dai cambiamenti climatici va affrontata con le risorse offerte dall’innovazione scientifica. Il nostro settore agricolo, altrimenti, rischia perdite gravissime con un impatto in negativo sul nostro PIL stimato intorno al 15%».

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