Torino: uno dei capoluoghi italiani del cibo
È per questo che abbiamo scelto la città piemontese come sede del Festival del Giornalismo Alimentare? Non proprio, o meglio non solo per questo. Inutile nascondersi: i giornalisti che hanno ideato e realizzato il Festival sono tutti torinesi di origine o di adozione. Ma questo non bastava per scegliere questa città come location ideale. A rafforzare l'idea di fare un Festival e di farlo proprio qui, all'ombra della Mole, è stato invece il percorso di crescita costante nel settore dell'alimentare intrapreso da Torino negli ultimi vent'anni.
Fortissima, a Torino, è la presenza di Slow Food. Che ha la sua centrale operativa nel cuore del Piemonte. A Pollenzo, nel 2004 è nata l'Università del Gusto, primo ateneo mondiale che studia i segreti del cibo e dell'alimentazione. Sempre nel 2004, e sempre grazie a Slow Food, Torino è diventata sede di Terra Madre, il meeting mondiale delle "comunità del cibo": il suo obiettivo è quello di raggruppare le comunità alimentari di tutto il mondo impegnate, ciascuna nel suo contesto geografico e culturale, a salvaguardare la qualità delle produzioni agro-alimentari locali. Ma Torino è stata anche la città del primo Eataly, supermercato che vende prodotti italiani solo di alta qualità, inaugurato nel 2007. Ed è la sede, dal 1996, del Salone del Gusto, manifestazione enogastronomica internazionale sul cibo di qualità che coinvolge direttamente i produttori.
Grazie a tutte queste iniziative, Torino si è riscoperta luogo simbolo del dibattito culturale intorno al tema dell’alimentazione. Ed è proprio per questo che agli occhi degli organizzatori è sembrata la sede ideale per ospitare il Festival del Giornalismo Alimentare. Un evento che si pone l'obiettivo di dare una visione diversa, alternativa, al macro-tema dell'alimentazione: quella di come si comunicano il cibo e tutti gli aspetti ad esso legati.